Topazio deriva probabilmente dal sanscrito tapas (fuoco, ardore) oppure, secondo Plinio, dal nome di un’isola del Mar Rosso, Topazon, dove alcuni pirati naufraghi pare abbiano trovato topazi in abbondanza e dove si dice fosse stata eretta una statua ad Arsinoe, interamente composta di questo prezioso materiale giallo-dorato.
La storia del topazio
Bisogna però precisare che il topazio degli antichi era il nostro attuale crisolito, ovvero pietra d’oro, mentre il loro chrysolitus era l’odierno topazio. Qualche autore asserisce che topazio derivi da topazio (cercare), perchè i popoli primitivi lo trovavano scavando sotto le rocce. Potrebbe trattarsi anche di una forma corrotta dal greco litor praxior, ossia pietra borrana. Gli Ebrei lo chiamavano pitolach o pitedach, gli Arabi tabarget.
Confusissima dunque l’etimologia del termine topazio, ancor più confusa la descrizione della gemma: Strabone, antico storico greco, a proposito dell’isola Ofiade, dice “così è detta dai serpenti e dai topazi, pietra che è lucida, trasparente e splendente come l’oro tanto che di mezzogiorno, con fatica, vedere si può“.
Nel IV secolo d.C. S. Epifanio afferma che il topazio è una gemma rossa contraddetto, tre secoli più tardi, da Sant’Isidoro, che descrive la pietra di colore simile al vino bianco della Gallia. Il Teifasciste attribuisce al crisolito le qualità del topazio; Mandeville azzarda invece l’ipotesi che il topazio citrino tragga il proprio colore dallo smeraldo.
Finalmente grazie a Bencivenni si giunse ad una definizione corretta identificativa della gemma: “Topatio è la pietra altissima e virtuosa, è di colore giallo et a due qualitadi: l’una è quasi come color d’oro, e l’altra è più sottile e più chiara“.
Caratteristiche del topazio
Il topazio è un composto di silicato di alluminio fluorifero ed acqua, con l’aggiunta di varie impurità come calcio, alcali, ferro, vanadio e crono (da cui prende il colore). Cristallizza nel sistema trimetrico, è birifrangente biassico ma ha basso potere di rifrazione e dispersione. La gemma è talvolta gialla trasparente, di varia sfumatura, talvolta incolore e in questo caso viene chiamata “goccia d’acqua“, ma può essere anche azzurra, blu, rosa o rossa.
Ha lucentezza viva e vitrea. La colorazione, solitamente, si differenzia nella seguente maniera a seconda della sua provenienza:
Topazio di Ceylon: giallo zafferano;
Topazio Brasiliano: giallo oro o rossiccio, giallo-bruno, giallo-verde, incolore;
Topazio di Sassonia: giallo vino chiaro o giallo-verdino;
Topazio Siberiano: azzurro o verde azzurro;
Zaffiro del Brasile: topazio azzurro scuro;
Rubino del Brasile: topazio rosso colorato dal rame.
Il colore del topazio è poco stabile: sbiadisce quando sottoposto ad una prolungata esposizione alla luce, fino a diventare, dopo alcuni anni, bianco sporco. Riscaldati a temperatura poco elevata i topazi gialli assumono una decisa tonalità rosa ma, trattati con raggi ultravioletti, riprendono il loro colore originario.
La pietra si eletrizza facilmente per sfregamento e attrae pulviscolo e frammenti di carta qualora fossero nelle vicinanze: è piroelettrica (accumula cioè cariche elettriche di segno opposto sulle facce opposte in risposta ad un cambiamento di temperatura) e mantiene l’elettricità per circa 24 ore.
La sfaldatura, molto facile, permette di spezzare questa gemma senza troppa difficoltà quando grossa. Cadendo, il topazio si rompe o si fessura internamente, compromettendo il suo caratteristico aspetto e pregio.
Il topazio in gioielleria
Nella gioielleria viene usata quasi esclusivamente la qualità di colore giallo. Quella incolore viene usata pochissime volte a causa della possibilità d’esser confuso col diamante (da cui si differenzia comunque ovviamente per moltissimi motivi). Il topazio è falsificato col quarzo citrino ma il peso specifico di questo è molto inferiore.
La varietà rosea si distingue dallo spinello perchè in questa manca di pleicroismo (variazione del colore osservando il cristallo da direzioni diverse). Il peso specifico lo distingue dall’acquamarina. I vetri gialli mancano di pleicroismo.
Gemme simili al topazio
Come già detto, il topazio viene spesso confuso col quarzo giallo (citrino) per il suo aspetto: le due gemme infatti sono difficilmente distinguibili con certezza nonostante il topazio abbia, di solito, un colore più caldo e gradevole rispetto al quarzo. Quando si parla invece di topazio rosa è bene tenere in considerazione la possibilità che si stia invece parlando di tormalina e corindone rosa; il topazio di colorazione azzurra si accosta invece molto all’acquamarina, o nei tipi di blu scuro addirittura allo zaffiro.
Altre pietre gialle degne di nota per la loro somiglianza sono il corindone giallo, il corindone sintetico giallo, il crisoberillo giallo (quando di buona qualità), il berillo giallo (distinguibile facilmente per l’incredibile limpidezza), il feldspato labradorite, la tormalina gialla, la titanite, lo zircone, l’apatite gialla e la danburite gialla.
Secondo gli antichi
Gli antichi raccontano che la solare luminosità del topazio ne impedisca la ricerca durante il giorno; scrive Strabone che la gemma è solitamente cercata di notte, quando il suo luccicore nel buio la rende ben visibile; si fanno segni di riconoscimento sul luogo e si procede quindi allo scavo e alla rimozione durante il giorno.
Come l’ambra ed il giacinto anche il topazio era detto un tempo luncurio, perchè si riteneva prodotto dall’urina della lince e da questa stessa sotterrata come sua consuetudine. Pare che i giacimenti più antichi fossero quelli egiziani dove la gemma era rinvenuta assieme allo smeraldo.
Gli Indiani apprezzavano molto la bella pietra luminosa, ma è probabile che non si trattasse del vero topazio bensì di corindoni gialli. Anche i topazi della Boemia erano noti fin dall’antichità; oggi la gemma viene estratta in California, Australia, Madagascar, Tasmania e raramente anche all’Isola d’Elba. In Europa i giacimenti principali sono collocati in Irlanda.
Curiosità sul topazio
Il topazio predilige il taglio a gradini, a tavola ed a brillante (quasi esclusivamente per quelli incolore). In natura è spesso rinvenuto in blocchi di grandi dimensioni: la grandezza di due o tre centimetri è abbastanza comune. Il più bello, tra i topazi, è il limpido, trasparente, il Breganza (1680 carati) appartenente al tesoro della Corona Portoghese.
La gemma risente molto della moda, ma non raggiunge comunque mai costi elevatissimi. Diventa, grazie a questo suo pregio, un talismano accessibile a molti con le ovvie riserve astologiche pertinenti ad ogni pietra. Simbolo di S. Matteo, S. Giovanni, S. Giacomo minore, di amore, affezione, dolcezza, buona disposizione d’animo e anche di gioia, libertà, sapienza, simpatia, tranquillità e trionfo, conferisce al portatore questi doni preziosi.
E’ l’emblema dell’amicizia e dell’affabilità, della felicità, della costanza e della contemplazione. Secondo s. Matteo, la pietra doveva rischiarare il cuore a quelli della sua comunità e donare la capacità di vedere a coloro che hanno occhi ma non sanno vedere, ossia i ciechi alla luce dello spirito.
Poteri mistici del topazio
Il topazio è una gemma dotata di potere mistico capace di agire sul piano sottile, di proteggere dalla stregoneria e dalla magia nera. Scaccia la lussuria, frena le passioni, l’ira, la malinconia; dona saggezza e sapienza. Rende liberi e gioiosi, belli e fedeli, dona bei sogni. Definita anche da Plinio come la pietra della forza, essa attrae ricchezza e benevolenza.
Quando la collera e l’immaginazione diventano sfrenate si dovrà prendere un topazio color zafferano, o rosso vino, e guardarlo fissamente: il cristallo viene in aiuto a chi lo chiama; con questo semplice accorgimento le persone irritabili, sensibili ed esaltate potrebbero divenire padroni delle proprie azioni. Si diceva inoltre che la gemma ispirasse orrore per il sangue ed aiutasse a mantenere la castità.
Il topazio è amuleto efficace contro l’odio e la vendetta, contro la grandine e le locuste. Preserva dalla morte improvvisa, conserva la ricchezza e dona la protezione dai potenti. In presenza di veleno o di pericoli generici si intorbidisce o cambia colore. Il topazio attrae e mantiene l’amore, preserva dai dispiaceri affettivi, calma il mare in tempesta.
Alberto Magno racconta che la gemma, gettata in acqua, ne è subito rigettata; se l’acqua è bollente cessa immediatamente l’ebollizione e può esser toccata senza provocare ustioni. Si dice che delle due qualità più comuni, quella color oro è più pregiata, ma quella color zafferano è più carica di virtù magiche. Attenzione però: la sua efficacia varierebbe col mutare delle fasi lunari: aumenta in luna crescente e diminuisce in luna calante.
Goccia di luce gialla, il topazio cura, per analogia, l’itterizia e tutte le malattie del fegato ed è valido rimedio contro i virus invernali, le malattie mentali, le turbe visive, i problemi circolatori e le emorragie. Tenuto in bocca era anticamente considerato un profilattico contro la peste: si dive infatti proprio a questo proposito che Papa Clemente VI, nel 1348, assistesse, gli appestati con un topazio al dito e che toccandone i bubboni riuscisse a guarirli.
Utile anche nei casi di asma, fotta e insonnia, veniva, una volta polverizzato e mischiato ad acqua, usato per raffreddare gli eccessi erotici. La stessa polvere unita all’acqua serviva anche a rafforzare l’appetito, a contrastare l’ubriachezza, a prevenire incubi ed epilessia.
Succhiato e strofinato sulla pelle curerebbe piaghe ed ogni genere di impurità, rendendola serica e luminosa. Cardano prescriveva la gemma polverizzata e mescolata al vino, in dose di 8 grani, per prevenire dalla malinconia.
Santa Hildegarda nel suo “Trattato di Gemmologia” consiglia il topazio contro congiuntiviti e abbassamenti della vista, e suggerisce la seguente ricetta: “lasciare a bagno il topazio per tre giorni e tre notti nel vino, poi massaggiarsi gli occhi prima di dormire con la pietra ancora umida, recitando al contempo una preghiera o uno scongiuro“.
Pare che fosse una delle gemme più potenti, addirittura in grado di salvare un uomo in punto di morte donandogli vitalità meglio di qualunque rimedio. Cambiando colore annuncia pioggia e bel tempo, al pari dei barometri. Il topazio dev’essere portato al collo mediante una catena d’oro.
Anche l’anello in cui viene incastonato dev’esser d’oro e va portato sulla mano sinistra; in bracciale, al polso sinistro, acuisce l’intelletto, appaga i sensi e desideri, protegge dal malocchio, scaccia fantasmi e paure e lenisce l’insonnia. Incidendovi l’immagine di un uomo incoronato la gemma rende buoni, amabili, degni di onore e lode. La sagoma di un falco ne potenzia tutte le virtù e dona al portatore il favore dei principi.
Gli influssi astrali del topazio
Il topazio ha natura di Sole, Marte e Mercurio. Un tempo era attribuito allo Scorpione, come amuleto, contro ferite, inimicizie e discussioni. Oggi si tende ad abbinarlo al segno del Sagittario, seguendo forse la tradizione indiana che lo consiglia ai nativi di questo segno, montato su stagno o argento. Gli Scorpioni della prima o seconda decade devono montarlo in ferro, metallo di Marte, possibilmente di martedì, nell’ora dedicata ai pianeti della guerra.
L’influsso solare rende la pietra, specie nella varietà rosa, adatta ai Leoni per prevenire e sedare le discussioni tra coniugi, le gelosie e gli eccessi; quella mercuriana ai Gemelli e ai Pesci, specialmente montando la gemma in argento; questi nativi saranno così cautelati da inganno, maldicenza ed eventuali rivalità. Abbinato all’argento, il topazio si addice anche ai Cancri e alle Bilance per prevenire tristezza ed eccessi.
Il topazio brulè è invece preferito dai Capricorni della seconda decade, saturnino-marziani, contro gli incantesimi e gli influssi maligni, e dai Leoni del primo decano, dominati dal Sole e Saturno, per ottenere maggior vitalità, forza interiore e piaceri. Ottimo anche per i Tori dell’ultima decade, anch’essi dominati da Saturno, oltre che naturalmente da Venere, signore del segno: essi otterranno protezione contro i viaggi sfavorevoli, l’instabilità emotiva e i dispiaceri. Il topazio di sassonia è particolarmente indicato per gli Acquari della seconda decade, uraniani-mercuriani, contro gli inganni sentimentali e la doppiezza.
Il topazio è la gemma portafortuna del mese di novembre; a chi è nato in questo mese regala protezione e amicizia. Pietra d’autunno, ne riflette i bellissimi caldi colori. Qualche autore la attribuisce però anche alla primavera, in particolare al mese d’aprile, periodo in cui sarebbe particolarmente efficace contro i dispiaceri e le irritazioni perchè in sintonia col genio del mese. Il giorno dedicato al topazio è la domenica; l’ora, la seconda e la quarta del dì. In sogno promette sicurezza e protezione da ogni male.