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Immagine del redattoreAntonio Cicala

Vero amore per i gioielli

“Le gioiellerie mi hanno sempre tremendamente affascinato. Mi ricordo quando ero piccola, passavo davanti alle vetrine, il bagliore dei metalli illuminati dalle luci attraversava il vetro e rimbalzava sui miei occhi. Arrivavo poi a casa, e mi mettevo addosso tutto quello che trovavo nel portagioie di mia madre, per non parlare poi di quando arrivavo nel bauletto segreto dei gioielli della nonna che nascondeva dentro il comodino, era una gioia, come mettere le dita in un barattolo di Nutella”.

Adoravo mascherarmi con i gioielli. Ogni giorno ero una donna, un personaggio diverso. Li maneggiavo come se fossero tutti fatti di cristallo, li stringevo con la delicatezza con cui si tiene tra le dita una farfalla. Era una sensazione emozionante, essere custodi per quell’istante, proprietari e protettori, di qualcosa di preziosissimo. Quei momenti quando si è piccoli hanno un valore inestimabile.

I bambini sono in grado di creare sogni, fantasie, di dare valore del tutto unico alle cose ed emozionarsi, capacità che si dovrebbero non perdere mai perché sono impagabili. Con la collana in perle diventavo Anna Bolena, con la collana in oro di mia madre, eccentrica ed etnica, una principessa d’Egitto, la Cleopatra della vallata del mio paese, talvolta una dama qualsiasi piena di vanità e di cavalieri, o una principessa delle fiabe. Adoravo i travestimenti, e i gioielli erano qualcosa di fondamentale. Ricordo le spille, gli orecchini di perla, ricordo tutti quei ricordi, perché di ricordi in oro ed argento si trattava: ad ognuno di loro la mia famiglia collegava un’emozione, associava un avvenimento, reale e concreto, o semplicemente spirituale, sentimentale che fosse. Mi ricordo la cura e la curiosità con cui li maneggiavo, e li indossavo quando potevo prenderli in prestito.

“Per una donna i corteggiatori sono come le collane e i braccialetti: ornamenti di cui, se può, preferisce non disfarsi.”  (Alberto Moravia )

La cosa incredibile è che l’emozione che provavo da bambina, con quei gioielli addosso, si è trasformata ora in ricordo ogni volta che li indosso per me stessa, per un appuntamento galante o una serata in famiglia, e ogni volta che a casa li tiriamo fuori dal luogo in cui sono custoditi, e ci mettiamo ad osservarli. E’ come osservare una scatola di vecchie fotografie: per ognuno di loro, un aneddoto, un commento, una risata, un’amara malinconia, un pensiero malizioso, un ricordo lontano. E io adoro sentire raccontare tutte quelle storie.

“Questo è il vero valore dei Gioielli per me, oltre quello chiaramente economico, che ognuno di noi riconosce e su cui nessuno muove alcun  dubbio. Vorrei poter far vivere la mia emozione, quando indossavo quei gioielli, a tutti”.


Gioielli da sempre

I gioielli sono gioielli da sempre. Lo erano anticamente sia per gli uomini sia per le donne, basti pensare alle civiltà passate. Oggi li associamo in modo erroneo e generico al concetto di femminilità. In realtà il gioiello nasce come accessorio sia femminile sia soprattutto maschile, simbolo in origine di forza, ricchezza, potere. La storia dei gioielli si intreccia con la Storia quella la S maiuscola, quella dei re, delle regine, delle battaglie e delle tregue. I gioielli ne sono tutti stati partecipi e testimoni.

“Io penso che gli uomini con il piercing alle orecchie siano meglio preparati al matrimonio. Hanno provato dolore e comprato gioielli.”  (Rita Rudner)

Mi vengono in mente le più belle collezioni che turisti da tutto il mondo visitano ogni giorno, pagando fior di denaro, per poterle anche solo osservare attraverso il vetro di una teca. Corone, diamanti, diademi. Quei gioielli sono opere d’arte, tutti i gioielli sono opere d’arte. Qualcosa di magico nascondono intrinseco dentro di loro, e posseggono tutti il fascino degli uomini e le donne che li hanno indossati. Io mi fermo ad osservarli e dopo un istante la mia mente comincia ad immaginare quali teste e mani potessero averli avuti addosso, quali volti, quali persone e con quali storie, e di quali intrighi e vicende potessero essere stati testimoni. La fantasia viaggia, come davanti ad un Picasso, un Monet. Io sono una curiosa, di natura, ma non trovate anche voi che sia qualcosa di estremamente intrigante?

In difesa dei Gioielli!

Scrivo questo articolo perché voglio che nessuno dimentichi i gioielli, quelli veri, che non ingrigiscono con il passare del tempo sul vostro collo, e neppure nella vostra memoria. Quelli che si comprano per se stessi e si donano per cominciare ad essere parte della storia di qualcun altro. Scrivo questo articolo in difesa dei gioielli, perché mi fanno sentire donna, femminile, seducente, raccontano di me, della mia storia e della mia personalità, mi ricordano che sono stata la bambina che amava i travestimenti e sapeva usare la fantasia. E regalare un gioiello per me è un piccolo gesto, semplice, che racchiude dentro di se tutto questo.

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