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Immagine del redattoreAntonio Cicala

Ambra gialla (gemma)

Aggiornamento: 6 lug

La parola “ambra” deriva dal termine arabo “anbar,” che inizialmente si riferiva all’ambra grigia, una sostanza prodotta dal capodoglio e utilizzata nei profumi. Nel Medioevo, il termine è stato associato anche alla resina fossile utilizzata per gioielli e ornamenti. Il termine “ambra” è stato adottato nelle lingue europee attraverso il latino medievale “ambar” e si riferisce principalmente alla resina fossile di colore giallo-arancio utilizzata in gioielleria.

Gemma d'ambra con all'interno una formica
Una gemma d'ambra con all'interno una formica

La leggenda sulla nascita dell'ambra


Plinio narra che Fetonte, figlio di Helios e di Climene, ebbe un diverbio con Epafo, figlio di Zeus ed Io, che gli contestava l’origine divina, considerando sua madre una donna di facili costumi. Sconvolto, il giovane corse dal padre per chiedergli conferma del vero ed Helios, assicurando la propria paternità, gli offrì come pegno la possibilità di fare tutto quello che avesse voluto per una giornata intera.


Fetonte chiese allora di guidare il carro del Sole ed il padre, vincolato dal giuramento appena fatto, dovette forzatamente accontentare la richiesta. Ma il ragazzo, ancora inesperto, non seppe tenere a bada i focosi cavalli del Sole. Il cocchio, impazzito, perse la rotta e si avvicinò pericolosamente alla terra.


Nel cielo apparvero nuvole di fuoco, il mare ribolliva, il suolo seccò e piante ed animali morirono. E da quel giorno alcuni fra gli uomini della terra ebbero la pelle nera. Zeus, per fermare la folle corsa che avrebbe incenerito il globo, folgorò lo sfortunato ragazzo scagliandolo nel fiume Eridano.


Le Eliadi, sorelle di Fetonte, piansero così a lungo la morte del fratello che gli dei, commossi da tanta pena, le mutarono in pioppi. Le lacrime versate divennero ambra per volontà di Helios e il termine electron (sole splendente) trae origine da questa leggenda per il fatto che il sole era chiamato elector. Il latino succinum proviene invece da succus, in quanto si riteneva che questa pietra fosse originata dal succo di un albero.

Gemma d'ambra su una pietra grigia

Perchè l'ambra non è un minerale?

L’ambra, in realtà, sia per la sua composizione chimica che per la sua origine, non sarebbe inserire nel gruppo dei minerali. Ma in quanto ornamento largamente utilizzato in gioielleria e dotato di virtù magiche, rientra nel gruppo gemme insieme a perla e giaietto e prenderà anche lei “impropriamente” il nome di pietra preziosa. L


’ambra è una resina fossile (derivata da una conifera) formatasi nell’era geologica dell’oligocene ed è chimicamente composta sta ossigeno, idrogeno e carbonio. Se la si pone vicino al fuoco si accende rapidamente e mantiene a lungo la fiamma. Bruciando si gonfia ed emana un aroma gradevole.


A temperatura più elevate si decompone in idrocarburi, acqua e acido succinico, si carica elettricamente e può sviluppare scintille ed attrarre corpi leggeri come polvere, fuscelli e foglie. Il filosofo Talete fu il primo a scoprire nell’ambra questa qualità, che contribuì a rafforzarne il potenziale magico.

Gemma d'ambra arancione con una formica all'interno

Le proprietà chimiche dell’ambra

L’ambra non è cristallizzata e non ha quindi forma propria. La si può trovare sia in nuclei informi, sia un lamine, sia un nuclei tondeggianti. E’ monorifrangente, può esser trasparente, traslucida o opaca. Ha lucentezza resinosa che si accentua sfregandola su un panno imbevuto di olio e creta. Il colore varia da giallo chiaro a giallo scuro tendente a rosso e bruno, inoltre col passare del tempo il colore varia su tonalità più scure.


Alcune tipologie sono dotate di fluorescenza anche notevole che può apparire come bagliori azzurro-verdi. Un fenomeno ricorrente nell’ambra sono le inclusioni: sono sostanze minerali solide (piriti) o piccoli organismi (insetti, centipedi, ragni, scorpioni, lucertole, foglie, fiori, rami o piccoli mammiferi) imprigionati nella resina appiccicosa ed in essa pietrificati attraverso i millenni.


I giacimenti di ambra

Le foreste oligoceniche sono fossilizzate e scomparse sotto al mare. I giacimenti di ambra si trovano solitamente nei fondali marini o lungo le spiagge dove essa viene depositata dalle onde. Plinio racconta attraverso i suoi scritti delle isole Glessarie (Frisie) dove l’ambra era così comune da poterne trovare ovunque. Per i Romani erano noti depositi nel Baltico, in particolare nella penisola del Samland.


Tacito descrive gli Estii, abitanti di quelle regioni, come “un popolo rozzo ed incolto che brucia l’ambra al pari del legno senza conoscerne l’uso nè il valore”. Al giorno d’oggi meno del 10% dell’ambra si raccoglie dai litorali, tutto il rimanente è ottenuto da opere di estrazione specie nel Nord Europa dove si hanno le miniere più importanti, in Italia, Romania, Birmania e Canada.


Una gemma d'ambra su una pietra

Curiosità sull’ambra gialla

L’ambra era molto in voga presso i popoli antichi. A detta di Plinio, una statuetta costava più di un uomo vivo. Ma anche molto prima dell’epoca romana questa gemma era già conosciuta ed apprezzata. Tra i manufatti dei popoli preistorici furono rinvenuti molti oggetti ornamentali d’ambra e alcuni reperti dello stesso materiale vennero alla luce durante gli scavi delle piramidi egizie.


Anche Fenici, Caldei ed Etruschi la impiegavano per uso funerario. In Grecia ai tempi di Alessandro si cercava di indagare sulle Electrides, mitiche isole del Nord da dove l’ambra proveniva. Ancora i Greci consacrarono l’ambra come gemma di Zeus e la adoperarono come incenso per le fumigagioni. Allo stesso scopo era utilizzata in Cina e Giappone, ma per onorare i propri antenati. Una curiosità etimologica conferma la diffusione di questo costume: in belga bruciare si dice ambernen, con chiara derivazione da amber (ambra).


Per farsi un’idea della preziosità dell’ambra basti pensare che tra i vari tributi che i Cesari imposero ai Britanni vi era anche il versamento annuo di una cospicua quantità di questa sostanza che dell’oro, oltre al colore, aveva anche il pregio. Il suo splendore faceva impazzire l’imperatore Nerone, che ne abusava disseminandola per tutta la città come ornamento per i giochi pubblici.


Curiosamente era invece sdegnata nel Nord dove del resto era davvero molto comune. Nel Medioevo si ebbe invece una inversione di tendenza ed iniziò a deprezzarsi, cedendo il proprio posto alle pietre preziose per scendere al rango di di ingrediente per pozioni, pomate o materiale per rosari. 


Oggi l’ambra è tornata a far parte delle gemme anche se con un valore relativo. E’ usata soprattutto quando tagliata a forma di perla od oliva per bracciali e collane. E’ anche impiegata nell’industria per ottenere medicamenti e vernici. E’ molto difficile distinguere l’ambra naturale dai falsi: esistono infatti molte resine confondibili con essa. E’ invece facile distinguerla dal vetro colorato a causa della differenza di peso e durezza.


Gemme di ambra gialla affiancate

L’ambra nella tradizione magica

Secondo la tradizione magica portare una collana d’ambra assicura protezione dal malocchio, dalla sfortuna e dalle streghe, salvaguarda i bambini dai pericoli e porta loro salute e felicità, combatte le turbe causate da paure improvvise e preserva i lutti che si potrebbero generare da fuoco ed acqua.


Una leggenda vuole che ponendo l’ambra sul seno della propria moglie durante il sonno la costringa a confessare le eventuali malefatte. In un ricettario medioevale, come prova della verginità di una ragazza si legge: “tenere a bagno un pezzo di ambra in un bicchiere di vino per tre giorni e far bere alla fanciulla che si sospetta sia deflorata; se ciò corrisponde a verità essa non potrà far a meno di orinare“.


Ua gemma d'ambra incisa con una scimmia
Gemma d'ambra incisa

Le incisione dell'ambra

Portare un frammento di ambra intagliato con forme di animali favorirebbe la virilità e la fecondità. Ancora nel Medioevo si raccomandava di tenerne sempre in bocca un pezzetto per evitare pestilenze e ogni genere di malattia infettiva: ecco perchè i Turchi reputavano cosa perfettamente igienica passarsi la cannuccia del narghilè di bocca in bocca, purchè il bocchino fosse in ambra. Veniva usata per tutelarsi dalla carie, dalla piorrea e per favorire la dentizione dei bambini. Era impiegata per la creazione di pillole, sciroppi ed unguenti con finalità emolliente.


L'ambra gialla nell'alchimia e in medicina

Mescolandola col muschio e con l’aloe si otteneva un composto “miracoloso” per la memoria. Era un rimedio adottato anche contro epilessia, vertigini, paralisi e malattie nervose. Portata al collo era specifica contro le malattie di gola e tonsille. Alcuni studi dicono che la pelle, a contatto con la pelle, forma una sferica elettromagnetica che protegge la zona dalle malattie.


I medici medievali la prescrivevano polverizzata e mescolata ad acqua per regolarizzare le funzioni intestinali. Era un rimedio in caso di reumatismi articolari e crampi; un pezzo nel naso arrestava l’epistassi, tenuta in mano abbassava la febbre e se bruciata aiutava durante il parto. L’ambra gialla è simbolo di salute, simpatia, amabilità e anche virtù, sapienza e gioia di vivere. Ma secondo qualche antico autore che si discostava dalla tradizione poteva anche significare disinteresse per lo spirito, avarizia ed ansia di possesso.


L'ambra nello zodiaco

L’ambra è una gemma che si addice particolarmente alle donne che si chiamano Caterina e a tutti i nativi del segno zodiacale Leone data la connessione col Sole, signore del segno. A detta di Plinio contrasterebbe i difetti psichici del Toro sebbene la tradizione la sconsigli per tutti i nati tra il 21 aprile e il 20 maggio. Montata in argento si accorda ai cancerini ma la montatura dev’esser eseguita al lunedì nell’ora della Luna.


I Leoni possono montarla in oro, di domenica e durante l’ora del Sole. Sognare un frammento di ambra annuncia una crociera, un viaggio. L’ambra di cui abbiamo parlato, per puntualizzare, è solo quella di colorazione tendente al giallo.

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