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Immagine del redattoreAntonio Cicala

Il Nero in Gioielleria

“Ci insegnano ad amare il bianco ed odiare il nero. Il colore nero significa essere tagliato fuori, ostracizzato. Il nero era male. Hanno fatto l’angel cake bianco e il devil’s food cake color cioccolato. Il brutto anatroccolo è nero. E poi c’è la magia nera… Quel che voglio dire è che nero è bello. Nel commercio il nero è meglio del rosso. Pensate al succo di mora: più nera è la mora, più dolce il succo. La terra grassa, fertile, è nera. Il nero non è male. I più grandi giocatori di baseball sono neri. I più grandi giocatori di football americano sono neri. I più grandi pugili sono neri” Muhammad Ali 

Il Nero: seduzione, mistero, eleganza.

Colore del buio, della morte, del male e del mistero, ci parla del vuoto, del caos, e allo stesso tempo seducente, sensuale, misterioso, da sempre sinonimo di eleganza e raffinatezza. Il nero è il colore dell’ambiguità, che suscita in ogni uomo un incredibile desiderio di scoperta, un’inarrestabile e passionale curiosità. ll nero è un colore-non colore che si lascia indossare facilmente e che personifica uno stile definito, incisivo, uno stile di potere, la regalità, la grazia e la profondità.


Per gli antichi Egizi il colore nero era la personificazione della rinascita e della vita ultraterrena, mentre per la popolazione Masai è il simbolo di vita e di prosperità. Nell’antica Roma Il nero era il colore di Saturno Dio dello scorrere del tempo onorato durante i Saturnali la festa di fine anno che coincideva con la morte e la rinascita del Sole, il cui rito esprimeva l’imperativo naturale per il quale il vecchio ordine deve morire per dare origine al nuovo creando un ciclo infinito di morte e rinascita. Per esorcizzare le forze oscure dalle quali si sentivano  minacciati i nostri antenati proiettavano terrificanti e maligne creature nelle tenebre. Con la creazione di divinità terrificanti, i nostri progenitori cercavano di dominare la paura del buio proiettandola su un immagine che circondavano di attributi, credenze e riti, anche nella cultura popolare europea le fiabe e i racconti presentano la figura dell’uomo nero originaria dell’Inghilterra del XVIII secolo legata al mondo delle miniere, o di orchi e streghe vestiti di nero.


Nella società moderna il nero venne associato all’idea di morte, diventano sinonimo di lutto o di situazioni spirituali di apatia o ribellione sociale. Grazie al mondo del teatro e dello spettacolo il nero con il passare del tempo finì per assumere un connotato di status symbol di eleganza intellettuale, diventando il colore di scena per attori, registi, cabarettisti e il colore dell’abito maschile elegante per eccellenza. La moda e le sue icone hanno contribuito a fare del nero il colore della modernità, del glamour, del rock e della classe, rendendolo il must have di ogni guardaroba, una coperta di Linus che nasconde, ed esalta allo stesso tempo qualsiasi tipo di silhouette, amato quindi da ogni fashion addicted.

Il Nero in Gioielleria

Visitando il Museo del Gioiello di Vicenza, ho scoperto un’interessante curiosità che mi era sfuggita: l’esistenza

di gioielli funebri o gioielli da lutto. Caratteristici dei secoli XVIII e XIX e soprattutto dell’epoca Vittoriana, queste collezioni di oggetti legati alla sfera funebre della morte e del compianto erano presenti in ogni guardaroba femminile e abbinati al tipico abbigliamento tradizionale “della vedova” in pizzo e seta neri. Spille raffiguranti simboli e connotati della morte come piume, particolari classi di fiori, orecchini e collane con pietra nera e metalli lavorati fino ad assumere il colore tipico scuro della cenere e della notte. Nei momenti di lutto si evitava di portare gioielli in oro o con pietre colorate, preferendo piuttosto il “giaietto”, una varietà di lignite lucidata. Il colore nero di questo materiale ben si prestava a sottolineare l’atteggiamento di ritegno durante quelle particolari situazioni. In alternativa si indossavano anche monili di perle nere di legno o di vetro.


Perso questo tradizionale connotato funebre, il Nero in Gioielleria è nella società contemporanea sinonimo di glamour, di sensualità, esclusività e prestigio. Le gemme nere stanno guadagnando sempre più terreno sul mercato delle pietre preziose, sia per la loro rarità, sia per la popolarità crescente del Diamante Nero, affascinante varietà dalla lucentezza accesa e dalla particolare colorazione dovuta a minuscole inclusioni di grafite grigia. Il Diamante Nero è l’emblema del lusso e della ricercatezza. L’uso dei diamanti neri in gioielleria risale ai primi anni del Novecento, nonostante l’utilizzo primario, fin dai primi ritrovamenti, è stato per l’industria, realizzando per esempio punte da taglio e altri elementi che sfruttano la durezza più che la bellezza.

“Ah che sensazione ti dà tenere in mano un diamante! E’ come stringere un pezzo di luna” ANNA MAGNANI

Anche l’Onice, nata secondo il mito da un’unghia di Venere, è considerata di base una gemma nera, nonostante

molti esemplari presentino delle striature bianche o lievemente ambrate. Il suo nome deriva infatti dal greco “onyx” e significa “unghia” o “artiglio”. Nell’antica Roma è stata usata per la glittica, ossia l’arte degli intagli, dove, proprio grazie ai diversi strati di colore, la parte in rilievo, normalmente più chiara, si differenziava nettamente da quella più scura, dando luogo a dei meravigliosi intagli. Con questa tecnica i Romani hanno prodotto cammei con immagini di personaggi di rilievo o di scene celebri. Proprio per la sua origine leggendaria e divina, l’Onice è collegata alle qualità dell’intuizione e dell’istinto, portatrice di autorevolezza, capacità decisionale, pensiero analitico.

 – Non voglio regalarle un diamante che magari ha paura d’indossare. – Magari e’ piu’ coraggiosa di quanto lei immagini. Dal film The Counselor

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