Kintaro Hattori, il fondatore di Seiko

Scopri la storia di Kintaro Hattori, l'uomo che ha rivoluzionato l'industria orologiera giapponese. Dalle sue umili origini alla fondazione di Seiko, Hattori ha dedicato la sua vita all'innovazione e alla perfezione.

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Il signor Kintaro Hattori nacque a Uneme-cho, Kyobashi, Tokyo, vicino all’attuale incrocio “Ginza 4-chome”, il 21 novembre 1860. All’età di 8 anni, il padre, antiquario, lo iscrisse ad una scuola elementare privata chiamata Seiundo. Il signor Hattori manifestò fin dalla giovane età il desiderio di seguire la via del commercio.

Nella primavera dell’undicesimo anno, divenne apprendista presso Tsujiya, un grossista di merceria a Kyobashi che si occupava di importazione diretta dall’estero. All’età di 13 anni, il signor Hattori visitò il negozio di orologi Kobayashi, tradizionale attività commerciale fondata nel periodo Edo vicino a Tsujiya. Questo incontro accese in lui l’ispirazione a diventare orologiaio.

Il sogno di diventare un commerciante di orologi

Intenzionato a diventare commerciante di orologi, il signor Hattori entrò a far parte del negozio di orologi Kameda a Nihonbashi. Due anni più tardi, si trasferì presso il negozio di orologi Sakata a Ueno, dove sviluppò competenze sia nella vendita che nella riparazione dei segnatempo.

Tuttavia, poco dopo il suo arrivo, il proprietario fu costretto a dichiarare bancarotta e a chiudere l’attività. Al momento di lasciare il negozio, il signor Hattori espresse la sua riconoscenza al titolare, suo maestro, offrendogli i risparmi accumulati durante la sua permanenza. Il proprietario ne fu profondamente commosso. Questo aneddoto viene ancora citato come esempio della generosità e fedeltà del signor Hattori.

Nella foto: Kindaro Hattori nel 1890 (sinistra), 1907 (al centro) e nel 1920 (a destra)

Hattori, il riparatore di orologi

Dopo il suo ritorno nel 1877, il signor Kintaro espose un’insegna: “Riparatore di orologi Hattori” davanti alla sua dimora. Intraprese immediatamente l’attività di vendita e riparazione di orologi di seconda mano. Questo nuovo incarico rappresentò l’antecedente dell’affermata K. Hattori & Co. In parallelo, egli collaborò presso un negozio di orologi a Kyobashi gestito dal tecnico specializzato Seijiro Sakurai. Era sua ferma intenzione assimilare quanto più possibile sulla gestione commerciale e sulle tecniche orologiere.

Nel 1881, in un panorama economico affetto da una recessione conseguente alla svalutazione della moneta giapponese, il signor Kintaro, ancora ventunenne, fondò la K. Hattori & Co. a Uneme-cho, Kyobashi, a Tokyo, località prossima alla sua residenza. L’avvento di orologi da tasca e da polso prodotti in Giappone cominciava a dispiegarsi. Alcuni pionieri del settore a Tokyo, Osaka e Nagoya studiavano e fabbricavano esemplari basati su modelli occidentali. I grossisti giapponesi erano obbligati ad acquistare gli orologi importati tramite società di commercio estero operanti a Yokohama, Kobe e in altre aree portuali aperte.

Le società straniere sottoponevano contratti prevedenti tipicamente un pagamento a 30 giorni. Tuttavia, una vasta parte dei negozi insisteva per effettuare i dovuti saldi solo due volte all’anno: in occasione del festival di Bon (metà agosto) e alla fine dell’anno, aderendo a un’usanza commerciale del periodo Edo. Tale consuetudine non era ben vista dalle società e dai rivenditori stranieri.

Il signor Kintaro mantenne fede e osservanza nei confronti di ogni accordo commerciale contratto. Non vacillò mai dalla sua intransigente politica di rispetto dei contratti, senza riguardo alla controparte o alle difficoltà riscontrate. Di conseguenza, la K. Hattori & Co. acquisì una reputazione di crescente affidabilità presso la comunità d’affari straniera.

Il rapporto con le società straniere

Diverse società straniere coinvolte nel commercio internazionale riposero nella K. Hattori & Co. una distribuzione preferenziale per i loro modelli di nuova concezione. Quest’opportunità consentì al signor Hattori di progredire in modo significativo in un arco temporale contenuto. Nel 1886, favorito da una fase di marcato slancio economico, il signor Hattori indirizzò la sua attenzione verso la vendita all’ingrosso e al dettaglio di segnatempo d’importazione.

L’anno 1887 vide il trasferimento della K. Hattori, giunta al sesto anno di attività, nella via principale di Ginza, epicentro dell’attività commerciale giapponese. Otto anni più tardi, nel 1895, il prospero commerciante di orologi acquistò un appezzamento di terreno all’angolo di Ginza 4-chome (ubicazione attuale della sede di WAKO). Qui fece erigere un edificio sormontato da una torre dell’orologio (con un’altezza totale di 16 metri) e vi stabilì un nuovo punto vendita. La zona di Ginza, in quel periodo, occupava una posizione d’avanguardia nel processo di occidentalizzazione in corso nel paese.

Nel 1891, trascorso un decennio dall’istituzione della K. Hattori & Co., il signor Kintaro Hattori, ormai trentunenne, ricevette l’invito a ricoprire due rilevanti cariche nel settore industriale: direttore dell’Associazione degli Orologiai di Tokyo e membro della Camera di Commercio della stessa città.

Favorito dal clima di risanamento economico in corso, il signor Kintaro Hattori, nell’anno 1892, definì un obiettivo imprenditoriale di notevole ambizione. Egli risolse di impiegare il capitale accumulato dalla vendita di orologi d’importazione per avviare un’attività manifatturiera dedicata alla produzione di segnatempo sul suolo nazionale giapponese.

L'ingresso della fabbrica Seikosha

Il punto di svolta e la nascita di Seikosha

In seguito a una visita ad un’industria manifatturiera di orologi da parete a Nagoya, il signor Kintaro Hattori e l’ingegnere Tsuruhiko Yoshikawa, dotato di notevole talento, intrapresero la produzione di una linea di orologi da parete (denominati Bonbon Clocks da Seiko). Questa inizialmente trovò spazio in una fabbrica di salnitro, situata in un terreno inutilizzato a Ishiwara-cho, quartiere Honjo-ward (l’attuale Sumida City), quale sede temporanea.

La fabbrica Seikosha fu creata con un organico approssimativamente pari ad una dozzina di dipendenti. Il signor Hattori, all’epoca trentunenne, e il signor Yoshikawa, ventottenne e ruolo di ingegnere capo, si dedicarono anima e corpo alla progettazione di un orologio di fabbricazione giapponese. Nella prima fase estiva dell’anno 1893, la fabbrica fu trasferita a Yanagijima-cho.

Il signor Hattori, da lì a poco, fece edificare un dormitorio nelle vicinanze della fabbrica Seikosha. Tale iniziativa rispondeva all’obiettivo di formare tecnici con le adeguate competenze. Nell’anno 1900 istituì corsi serali presso il dormitorio e dispose l’obbligo, per gli studenti, di apprendere la lingua giapponese, la matematica e la calligrafia. Passati quasi vent’anni, intorno al 1918, rese disponibili corsi serali nella sede principale della K. Hattori & Co., finalizzati a garantire una formazione equivalente al periodo della scuola media del sistema educativo prebellico. In seguito, nel 1927, fondò la Hattori School of Commerce, una scuola serale quadriennale, all’interno del negozio di Osaka.

Il marchio SEIKO: la nascita

Lo spirito imprenditoriale del signor Kintaro rappresentò la forza motrice dell’introduzione del marchio SEIKO nel 1924. Esso fu all’origine delle prime trasmissioni pubblicitarie radiofoniche e televisive in Giappone, del fondamentale contributo dell’azienda come cronometrista ufficiale dei Giochi Olimpici di Tokyo nel 1964 e di molte altre attività intraprese da Seiko a beneficio della società.

Il signor Hattori allargò la propria prospettiva al contesto internazionale fin dai primissimi giorni dell’attività nella fabbrica Seikosha. Era risoluto nel proposito di acquisire dall’Occidente avanzate tecniche di orologeria e di sviluppare un mercato mondiale al fine di consolidare un’industria produttrice di orologi in Giappone. L’attività di esportazione, avviata nel 1895, vide l’azienda coinvolta soltanto tre anni dopo la sua fondazione. Egli si dimostrò altresì lungimirante nell’acquisto di impianti e macchinari per la produzione all’avanguardia disponibili in America. Un simile approccio nella gestione aziendale favorì il rapido sviluppo e crescita della K. Hattori & Co. e della fabbrica Seikosha.

La fabbrica Seikosha non ha rappresentato, cronologicamente, uno dei pionieri dell’industria manifatturiera di orologi in Giappone. Quest’ultima si sviluppò a partire dal 1877 circa, antecedendo dunque di quindici anni la fondazione della Seikosha. È nondimeno un fatto degno di nota come, a distanza di soli vent’anni, il 1911 vide l’azienda conquistare una quota pari al 60% nel mercato nazionale degli orologi. Questa ascesa, frutto di notevole slancio, non ha trovato ragione solamente nel tenace impegno del signor Kintaro, ma anche nelle sue pregevoli doti di lungimiranza, acume e leadership.

Alcune curiosità sullo sviluppo di Seiko

Il signor Hattori percepì distintamente i limiti posti all’industria orologiera giapponese dalla presenza di macchinari ormai obsoleti. Decorso appena un anno dall’avvio della sua fabbrica, introdusse l’impiego di un motore a vapore da 5 cavalli nelle linee di produzione, sostituendolo al lavoro manuale. A esso seguirono, in rapida successione, ulteriori evoluzioni: l’acquisizione di un motore da 25 cavalli, lo spostamento a uno da 60 cavalli nel corso del suo viaggio solitario di 6 mesi in Occidente nel 1900; ulteriori innovazioni con un motore da 140 cavalli comprato nella sua seconda visita occidentale nel 1906, sino all’adozione delle tecniche più avanzate al mondo e l’integrazione di macchinari all’avanguardia. Il signor Kintaro Hattori agì con risolutezza per dare forma a una fabbrica dalle qualità tecniche elevatissime.

Il divario con l’orologeria svizzera

Il signor Kintaro Hattori tentò di ridurre il divario con i paesi occidentali all’avanguardia attraverso l’ambiziosa produzione di prodotti di precisione e qualità in ampia varietà, iniziando con un orologio da parete nel 1892. Favorito da una rapida evoluzione, rese possibile la commercializzazione dell’orologio da tasca Timekeeper nel 1895, solo tre anni dopo la fondazione della Seikosha. In seguito introdusse una sveglia nel 1899 (durante il settimo anno di attività dell’azienda), un orologio da tasca soprannominato Excellent nel 1902, il popolare modello Empire nel 1909 e, nel 1913, il primo orologio da polso realizzato in Giappone, il Laurel.

Grazie all’impiego di casse nichelate e con proprietà antiruggine, le sveglie prodotte dal signor Hattori si diffusero maggiormente rispetto alle rinomatissime sveglie tedesche (dotate di casse in ferro) nei mercati del Giappone e della Cina (ai tempi della dinastia Qing).

Il popolare orologio da tasca Empire (realizzato mediante l’impiego di un tornio automatico a pignone a disposizione della fabbrica) fu giudicato superiore alle importazioni occidentali. Ciò ne favorì un’ampia diffusione in Giappone e oltreoceano. L’Empire non rappresenta solamente uno dei grandi capolavori di Seiko, ma si annovera fra i modelli prodotti per il lasso di tempo maggiore: si pensi che le linee produttive rimasero operative fino al 1934 per un totale di 26 anni.

Il Laurel, primo segnatempo da polso realizzato sul suolo giapponese, costituì un traguardo epocale per l’industria orologiera del paese, che all’epoca versava in uno stato di sviluppo significativamente inferiore rispetto ai concorrenti occidentali. Il Laurel consentì al Giappone di muoversi in direzione dei produttori di orologi europei d’avanguardia quando, intorno al 1910, prese il via la fabbricazione in serie degli orologi da polso. La domanda per questo tipo di segnatempo si impennò a partire dal 1914 (in coincidenza con il primo conflitto mondiale), rendendo palese la sagacia del signor Kintaro Hattori nel lancio del Laurel. Quest’evento dimostrò infatti sia la sua lungimiranza, che una spiccata abilità nella gestione aziendale in tempi rapidi.

Un boom dovuto alla Grande Guerra

La Grande Guerra favorì un incremento delle esportazioni, dando vita a un boom economico senza precedenti storici per l’industria orologiera giapponese. Il blocco delle esportazioni in Germania determinò un ulteriore aumento del lavoro per la fabbrica Seikosha, beneficiaria di un ordine su larga scala di circa 600,000 sveglie da parte del Regno Unito e di ulteriori 300,000 unità da parte della Francia.

I materiali d’importazione subirono una penuria in tempo di guerra, malgrado un’impennata della domanda estera. Nonostante la complessità del contesto, il signor Hattorì riuscì, avvalendosi del tempismo, ad importare volumi consistenti di materie prime subito dopo lo scoppio del conflitto. A questa efficace politica va ascritto il suo successo nel rispondere alla crescita della domanda. Scelte meno accorte condussero molti altri operatori del settore orologiero giapponese a patire la penuria di materiali e a disattendere un’opportunità d’oro per conseguire una rapida crescita.

La fabbrica Seikosha nel 1930

Kintaro Hattori, il Re degli orologi

Lo sviluppo della fabbrica Seiko arrivò a consentirle la forza necessaria a competere con i produttori di orologi occidentali per l’egemonia del mercato asiatico. Kintaro Hattori, il fondatore, guadagnò l’appellativo di “Re degli Orologi in Oriente”.

Il mese di settembre del 1923 vide la fabbrica Seikosha affrontare la sua più grande crisi in assoluto, il Grande Terremoto del Kanto. I devastanti incendi conseguenti all’evento sismico arrecano seri danni alla Seikosha e alle proprietà personali del signor Kintaro Hattori. A rimanere relativamente intatta, nell’area della fabbrica, fu solo una torre per l’alimentazione idrica realizzata in acciaio. La stessa sorte ebbe la residenza del signor Hattori e l’ufficio temporaneo preso in affitto durante la costruzione del magazzino principale.

L’imprenditore, nonostante i sessantadue anni di età, si trovò afflitto da scoramento per uno o due giorni soltanto. La determinazione a ricostruire la fabbrica Seikosha venne annunciata dal signor Hattori dopo soli quattro giorni dal disastro e le opere di ricostruzione ebbero immediatamente inizio.

A metà ottobre, la sezione vendite della K. Hattori & Co. cominciò ad acquistare e vendere all’ingrosso orologi di importazione. Nel mese di novembre, grazie a una sede temporanea, riprese in scala ridotta l’attività a pieno regime.

Da Seikosha a Seiko, un nuovo inizio

Il mese di dicembre dello stesso anno sancì l’inizio della produzione di orologi da polso sotto un nuovo marchio destinato ad entrare nella storia dell’orologeria mondiale: Seiko. Un prototipo era stato completato il giorno prima del catastrofico terremoto e, in maniera quasi provvidenziale, sfuggì al conseguente incendio. Il nuovo marchio sorse nel momento in cui la nazione stava per raccogliere le energie necessarie a superare le difficoltà e affrontare con nuovo slancio gli anni a venire. L’esistenza di questo prototipo fu di primaria importanza, supportando il signor Kintaro Hattori nel rapido ripristino della fabbrica Seikosha. L’orologio da polso Seiko non solo stimolò il rinnovamento dei macchinari e dei processi produttivi dell’azienda, ma gettò le fondamenta per gli sviluppi e i successi conseguiti in seguito.

I lavori di restauro della fabbrica Seikosha proseguirono in modo ottimale sino all’ultimazione, nel 1932, della nuova sede principale della K. Hattori & Co. Nel cuore di Ginza, è possibile ammirare ancora oggi la Torre dell’Orologio, che si annovera fra i principali segni architettonici del quartiere. I vari edifici della fabbrica tornarono quindi ad essere pienamente operativi, mentre la grande sede (sormontata appunto dalla Torre dell’Orologio) conobbe una definitiva rinascita.

L’anno successivo, il 1933, vide il signor Kintaro Hattori ammalarsi, mentre il 1934 registrò la sua scomparsa, assistito dai familiari sino all’ultimo, all’età di 73 anni. Il decesso di un imprenditore che aveva profuso risorse significative per servire la comunità e in una fondazione per finanziare l’istruzione (la Fondazione Hattori Hokokai) privò il Giappone di un filantropo illuminato e il mondo dell’orologeria di una delle figure di maggior spicco della sua storia.

Articolo scritto in collaborazione con la Gioielleria Cicala (rivenditore autorizzato Seiko). Fonti: Seiko e SmokingSamurai

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